Fondo Radio Sardegna

    Il 2 Ottobre 1943 è una data da ricordare per la radiofonia e il giornalismo sardo, nasce Radio Sardegna, “Radio Brada”, chiamata così da Jader Jacobelli, uno dei primi giornalisti fresco di laurea, perché libera, primitiva allo stato brado. L’inizio è pionieristico e avventuroso, la prima stazione della radio sarda è in una grotta di Bortigali, paese del Marghine, al centro della Sardegna quindi strategico per la logistica militare. Radio Sardegna nasce per garantire informazioni alle famiglie dei militari di stanza in Sardegna, ma poi passa alla storia come prima emittente ad annunciare al mondo la fine della Seconda Guerra Mondiale, precedendo addirittura la pur celebre BBC, Radio Londra e le altre radioemittenti italiane tra cui Radio Roma1 . Nel gennaio del 1944 la Radio si trasferisce a Cagliari, i primi anni di vita sono pionieristici, fatti di programmazione innovativa e di grande entusiasmo giovanile, la redazione è composta perlopiù da giovani freschi di laurea, qualche giornalista prestato alla vita militare2 .  A Sassari la redazione di Radio Sardegna nasce sullo scorcio del 1945, grazie all’amicizia che lega Antonio Simon Mossa ad Amerigo Gomez, compagni universitari a Firenze. La redazione è in una sede improvvisata ma funzionale, l’ex studio dentistico dello zio di Simon Mossa. Antonio Simon collabora con Radio Sardegna, la prima libera emittente radiofonica dopo il ventennio fascista, dall’autunno del 1944 all’autunno del 1945. Ricopre il ruolo di caporedattore della Redazione sassarese, ed è coadiuvato dall’amico e redattore Antonio Santoni Rugiu.

    Fondo Radio Sardegna:

    Il fondo Radio Sardegna dell’Archivio Simon Mossa presenta un consistente materiale: in totale 116 files, con notiziari, comunicati riguardanti l'attualità politica, palinsesti radiofonici, programmi di servizio, riflessioni su arte e cinema, inchieste e reportage sulla condizione economica, sociale e sanitaria delle due città del Nord Sardegna: Sassari e Alghero; ma anche una inchiesta su Tempio (Città dalle chiese di granito, invio 34 del 23 maggio 1945).

    • 40 sono i files chiamati “Notiziario” (dal 77 al 116, dal 3 marzo al 4 novembre 1945) riguardano giornale radio, informazioni d’attualità del territorio del Nord Sardegna, principalmente Sassari.
    • “Il Corriere Sassarese” comprende 15 files (dal 37 al 51, dal 1 giugno al 6 settembre 1945), con scaletta della programmazione della redazione di Sassari (notiziario, inchieste, musica, programmi di svago): per due puntate, ad agosto del 1945, il Corriere Sassarese si trasferisce ad Alghero.
    • 14 files dal 63 al 76 sono chiamati “Programmazione”, dal 23 maggio al 31 luglio 1945: riguardano il palinsesto con notiziari e rubriche da trasmettere alla Radio: news, rubriche di cultura, politica, situazione giovanile (movimento giovanile di rinnovamento nazionale), movimento delle donne (Unione delle Donne Italiane), arte e musica.

     Tra gli altri documenti del Fondo:

    • una curiosa richiesta con sollecito alla Commissione regionale della Stampa di Cagliari e alla prefettura di Sassari per pubblicare il quindicinale di cultura Mediterraneo del 12 ottobre 1945, invio 4 del 12 ottobre 1945.
    • Una serie di copioni di alcuni sceneggiati (l’Isola delle voci, di Robert Louis Stevenson, riduzione per la Radio, invio 8) e commedie (l’Inno di Misapio invio 2-3) da mandare in onda; non si sa se andati in onda o meno.
    • Varie rubriche radiofoniche di approfondimento su diversi temi dal folklore all’arte, dalla pittura all’architettura per arrivare al Cinema, discipline a cui Simon Mossa dedica anima e corpo gli anni del dopoguerra. Alcuni significativi:
      • Sulla politica il resoconto dei congressi provinciali del Partito Sardo d’azione A Sassari e a Oristano nel marzo del 1945 (invio 7 e 17); quindi la visita di ministri Lussu, Romita e Alto Commissario Generale Pinna a Sassari nel settembre 1945: invio 5.
      • Riflessioni sull’arte: radioconversazione su pittore Cesare Cabras e sullo scultore e ceramista di Sassari Gavino Tilocca, datata 15 febbraio 1945 (invio 15) e sui pittori Sardi del 12 marzo 1945 (invio 18). Una considerazione sull’architettura “poesia e paradosso nell’Architettura Moderna” senza data (invio 9).
      • 3 files riguardanti riflessioni e analisi (radioconversazione) sullo stato del Cinema a lui contemporaneo, “Radioconversazione”. Invio 14: riflessione sullo stato del cinema nel mondo e in Italia in particolare, c’è un riferimento alla creazione dell’A.C.I.C. (associazione culturale italiana del Cinema che annovera Mario Camerini, Luchino Visconti, Baccio Bandini, Gianni Puccini et altri) del 21 gennaio 1945. Invio 20 del 24 marzo 1945, parla della situazione del Cinema Italiano, definito “cadavere” nel dopoguerra, mentre “durante il ventennio è stato al servizio del regime fascista”. Invio 12 del 2 aprile 1945 in ricordo del regista Ferdinando Maria Poggioli autore di Addio Giovinezza, nato e formatosi come montatore poi diventato regista, «rappresentante del fenomeno “Culturalismo” che da tempo si stava manifestando in tutti i campi nella cultura italiana». Secondo Simon Mossa «la sua cultura è nata con la pratica del mestiere al tavolo di montaggio».
      • Tra i programmi di servizio si deve ricordare “Romolo e Remo” (files 54-62 dal 13 luglio all’8 novembre 1945): concerne notizie che Radio Sardegna trasmette ai parenti dei soldati/marinai, sopravvissuti, facenti parte dell’equipaggio dei sommergibili Romolo e Remo affondati nel 1943 al largo delle coste della Calabria: il primo a Capo Spartivento e il secondo a 25 miglia dal litorale.
    • “Microfono Impazzito” (files 52 e 53): è un documento di un accordo scritto e concluso a Sassari in data 11 giugno 1945, volto alla costituzione di “Radio Sardegna Autonoma”, tra Pierino Loi, Antonio Simon Mossa ed Antonio Santoni Rugiu e “GIDA” (acronimo di tal Giuseppe D’Amato). I quattro fanno una sottoscrizione di un piano organizzativo per la creazione di una società pubblicitaria e di una società finanziaria per gestire la Radio. Loi deposita 100mila lire presso il Banco di Napoli di Sassari per la Radio e per la realizzazione del primo spettacolo e per una nuova rivista denominata “Microfono impazzito”.

     


    1Il 7 maggio del 1945, un marconista aveva intercettato un messaggio di Radio Algeri dal quale aveva intuito che cosa stava succedendo: di lì la corsa e l’annuncio di un giovane Amerigo Gomez corre nella cabina di trasmissione, strappa il microfono all’annunciatore, che è Franco Roberto, e grida: «Vi diamo una grande notizia. I tedeschi si sono arresi, la guerra è finita», cfr. “Radio Brada. 8 settembre 1943: Dalla Sardegna la prima voce dell’Italia libera”; a cura di Romano Cannas, Radio Brada di Manlio Brigaglia, pp. 61-62.

    2Tra gli altri è bene ricordare: Jader Jacobelli, Amerigo Gomez e Antonello Muroni, i Direttori: maggiore Armando Rossini (giornalista dirige Radio Sardegna fino a maggio 1944); capitano Carlo Sequi; il giornalista Mino Pezzi; infine Amerigo Gomez, Radio Brada, op. cit. p. 47.

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